Sfila gli stivali e corre a baciarsi Leonard con un sorriso perso, un rossetto consumato, l'anima intossicata, e gli occhi che combattono contro il sonno. Tutto il corpo combatte contro il sonno. Gli inchioda davanti. Lo capisce subito. Quasi subito.
Gli tira tre schiaffi in faccia prima di sentire il nodo in gola serrarsi a tenaglia. Non può essere, c'è il mare, ci sono le infradito da frocio, un laboratorio, c'è il posto sperduto dove se lo deve trascinare appena avrà abbastanza soldi e lasciapassare. Non può essere. Il quarto schiaffo fa schizzare la faccia di Leonard di lato in modo così innaturale che le si gela il sangue. Non risponde, non parla, nemmeno si muove. Lei parla invece: gli dice di non fare lo stronzo -primo pugno, che è uno scherzo di merda -secondo pugno. Lo minaccia e poi lo implora, lo scongiura e lo offende. Ottiene in cambio uno spicchio di sole, e ancora silenzio. La casa non era così fredda quando è entrata. Si inginocchia per raccogliere la siringa, la meth rimasta, l'accendino, il cucchiaio. Deve portarlo in clinica di corsa, ma non riesce a rimettersi dritta. Nel pieno del panico (il panico la fa diventare docile e molle) si accende una sigaretta e gli cerca i battiti del cuore per inerzia. Conta gli indizi, un'equazione matematica. Conta le priorità. Quali sono adesso queste priorità?
Gli tira tre schiaffi in faccia prima di sentire il nodo in gola serrarsi a tenaglia. Non può essere, c'è il mare, ci sono le infradito da frocio, un laboratorio, c'è il posto sperduto dove se lo deve trascinare appena avrà abbastanza soldi e lasciapassare. Non può essere. Il quarto schiaffo fa schizzare la faccia di Leonard di lato in modo così innaturale che le si gela il sangue. Non risponde, non parla, nemmeno si muove. Lei parla invece: gli dice di non fare lo stronzo -primo pugno, che è uno scherzo di merda -secondo pugno. Lo minaccia e poi lo implora, lo scongiura e lo offende. Ottiene in cambio uno spicchio di sole, e ancora silenzio. La casa non era così fredda quando è entrata. Si inginocchia per raccogliere la siringa, la meth rimasta, l'accendino, il cucchiaio. Deve portarlo in clinica di corsa, ma non riesce a rimettersi dritta. Nel pieno del panico (il panico la fa diventare docile e molle) si accende una sigaretta e gli cerca i battiti del cuore per inerzia. Conta gli indizi, un'equazione matematica. Conta le priorità. Quali sono adesso queste priorità?
Far crepare Leonard Carter è una priorità? No, ma vorrebbe arrendersi all'agitazione senza combattere, non vuole perdere e non vuole combattere, semplice. Non arriverà mai in tempo e allora perché muoversi? Perchè correre, si è tolta anche le scarpe. E' tardi. E' sempre tutto troppo tardi, tempismo di merda. Fine della corsa. Può addormentarsi nel letto, con le lenzuola pulite e poi gridare a tutti che è stato un incidente. E se Sierra non ci crede e la ammazza? Una che cacciava mutanti potrebbe aver ammazzato Brain. Ma il movente? Ha qualche possibilità di essere incolpata? La lotta con la paranoia la distrae, funziona. Il colorito di Leonard fa sempre più schifo, e le sue spalle sembrano inchiodate nel legno. Ha quasi finito la sigaretta ed è ancora rannichiata. Scuote un braccio di Leonard nell'orrenda stupida speranza di vedergli riaprire gli occhi. Forse è solo troppo stanco, dovrebbe lasciarlo dormire, se lo merita. Lavora sempre troppo.
A costringerla a tirarsi in piedi è il conato di vomito che le strozza la gola. Quattro minuti di niente. E' peccato mortale fare finta di niente? Forse è solo troppo stanco, dovrebbe lasciarlo dormire, se lo merita.
Ci sono scelte che nemmeno lei potrebbe mai perdonarsi, e anche se ha la netta e inspiegabile sensazione che salvarlo o lasciarlo marcire addormentato non cambierà le cose, decide ugualmente di raccogliere due stracci e trascinarselo per strada.
se sopravvive e gliela fai passare liscia, la stronza sei tu.
Ci sono scelte che nemmeno lei potrebbe mai perdonarsi, e anche se ha la netta e inspiegabile sensazione che salvarlo o lasciarlo marcire addormentato non cambierà le cose, decide ugualmente di raccogliere due stracci e trascinarselo per strada.
se sopravvive e gliela fai passare liscia, la stronza sei tu.
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