giovedì 11 maggio 2017

ho immaginato petali lungo le inferriate del carcere, mi sono alzato, e sono crollato dove un minuto dura un secolo.

Torna dopo sette anni di ipersonno. La strada di casa se la ricorda a memoria, percorre tutta la North con il cuore in gola e la fretta che le stringe i muscoli. Quando arriva davanti alla porta di casa non riesce più a muoversi. La fretta se l'è portata via il vento, e le ha lasciato solo una patina di panico e sudore appiccicata sulla pelle. Appoggia una mano sulla maniglia e si guarda intorno. Non riesce a fare forza, dovrebbe cercare le chiavi e invece rimane ad ascoltare la voce di Pearl che corre per casa e canta una canzoncina sui semi e gli alberi e i fiori, che le hanno insegnato a scuola, ogni tanto ci piazza pure un vaffanculo.

Si ricorda ancora come sono fatta? E' arrabbia con me. Non sono abbastanza, non sono una madre decente, le posso dare solo i soldi. Solo quelli. Manco un padre con la testa sulle spalle le ho scelto. Sette anni lontana dal miracolo che mi è cresciuto dentro la pancia nove mesi. Per farsi vedere mi ha fatto un male cane, la stronza, mi ha dovuto squarciare la carne. Un male cane. Le sono manca?

Inghiotte con forza ed è ancora immobile. Forse si verogna. Lenny sta sbuffando, forse sta ridendo anche lui non lo riesce a capire, poi urla contro Eddie. Lui si ricorda? Sammy starà sicuramente giocando col cellulare perchè non sente la sua voce.

Non sei stata capace a evitargli la galera, potevi trovare un modo, potevi sforzarti molto di più di così, manco a farlo rialzare sei stata buona, in una pozza di sangue ci è finito perchè te lo sei portato dietro a sbrigarti i cazzi tuoi.

Si passa una mano in faccia e trattiene il respiro. La sagoma della Shell di Blayne, Lenny accasciato, il viso di Pearl, Eddie e Sammy sono lampi che si ripetono all'infinito. L'odore di muffa dei muri della cella, il buio dell'isolamento. La guerra a South è più lunga del previsto, sono mesi che combatte, e i nemici si fanno sempre di più. Arrivano in massa come le ombre che la circondano e salgono i gradini, uno per uno.

C'è la lotta per chi deve giocare la prima partita ai videogiochi, per chi deve prendere la birra a Lenny, per i sassi che hanno raccolto e che si lanciano addosso. Lenny si sarà spazientito, per le pietre o perchè gli rubano il joystick. Sorride sfiorando il cornicione della porta con la frangia. Poi scoppia a piangere, le lacrime le esplodono come mine dentro gli occhi perchè Pearl dice qualcosa con un guizzo di entusiasmo feroce, e il suono della sua voce le apre una voragine sotto i piedi. Se solo smettesse di piangere riuscirebbe a trovare le maledette chiavi per entrare.

Torna indietro.

Scende per strada si fa due volte il giro dell'isolato mettendo in fila tutti gli sbagli, gli errori, le mancanze, le guerre, i regolamenti di conti. Avere una famiglia è stata la cosa più stupida che potesse volere, non doveva recuperare Sammy quando l'ha incrociata nel vicolo a rovistare nella spazzatura. Non doveva nemmeno raccogliere Eddie, lo doveva lasciare in mezzo al gruppo di ragazzini annoiati che lo prendevano a calci per divertimento. Non doveva riprendersi sua figlia, non aveva nessun diritto di portarsela nel posto peggiore di tutta la città, in mezzo ad assassini, ladri e stupratori. Mare Sherman glielo aveva detto, in silenzio, quando le ha raccontato di Sammy. Glielo ha letto negli occhi e ha fatto finta di non vedere. Ha ingnorato anche Lenny e Dusk. Ha ingnorato tante cose per un paio d'ore di normalità, di felicità. Per un paio di stupidissime ore si è circondata di quattro persone che non può proteggere.

Trova una soluzione, ti stanno accerchiando.

sabato 29 aprile 2017

I been up in that room looking out those windows every night here just thinking, it’s just one story, the oldest: light versus dark.

... ma certo non riesce ad eguagliare la pena che provo nel guardare negli occhi qualcuno che vive sulle debolezze altrui, sulla paura e sull'incapacità a difendersi del prossimo. Che si arricchisce sulla povertà e vive nascondendosi come un ratto.


- Pazzi e assassini vanno d'accordo di solito, no?

- S
arò pure un'assassina ma non ho mai ammazzato donne e bambini spacciando come libertà sangue e bombe. Mai.

- Questo ti fa dormire la notte? Ripeterti che mettere delle bombe per una causa li rende peggiori di te che uccidi per soldi? Un vecchio o un bambino del City Center che muore per una bomba della Fenice credi conti meno delle vite che togliete voi a chi non si piega a voi nel Southside? Ai morti che fate quando fate un colpo? Uccidete per egoismo, questo vi rende uguali. Il resto sono idioti alibi per dormire la notte. Se può interessarti, vedere te e Carter con quelle manette è ciò che fa dormire me.

- Non sono un'ipocrita, non mi reputo una santa, e nemmeno una martire. Io non tolgo vite, mi prendo quello che mi spetta. Tutto quello che mi spetta. Ci sono morti che contano e morti che ti fanno da tappeto quando cammini, perchè ti devi pulire le scarpe. Goditi le tue notti di sonno perchè dureranno poco. Torno a trovarti. Torno sempre. Mi abbatti e mi rimetto in piedi. Faremo questo per tutta la vita.

- Lo so [...] Lo so.

- Questa città non ti darà ascolto, stai sprecando il tuo tempo. Lo stai sprecando. Le persone vogliono vedere il sangue a terra. Per loro è quella la giustizia. Parlano di libertà ma li spaventa, vogliono i collari. Stretti, che li affogano, perchè così si sentono protetti, al sicuro. Così non gli tocca scegliere cosa fare della loro patetica vita. Non troverai applausi ne benevolenza, ci sarà il buio intorno a te. Non puoi vincere questa guerra, perchè di giustizia a questo mondo non c'è né mai stata. E tu sei da solo. Sei solo come un cane.

mercoledì 12 aprile 2017

Messy House

E' sera e i bambini corrono in cucina: Eddie saluta con fischio, Sammy lancia la cartella per aria, e Pearl smonta dai suo pattini e si mette a sedere con una corona di plastica comprata dai cinesi, che si illumina e fa una musichetta strana. Si riempiono i piatti di polpette, tra schizzi di sugo e bicchieri rovesciati a colpi di gomito. C'è la guerra, bisogna rimanere concentrati sul cibo per evitare incursioni di forchette nemiche, Eddie è uno specialista. Ruba cibo a chiunque, tranne a Lenny, quando arriva al suo piatto sorride come un fesso e ritrae il braccio per paura di essere bruciato vivo. Sam è brava a piantare la forchetta sulla mano di Eddie invece, ma non ha mai la soddisfazione di vedergli la ferita aperta per più di tre secondi, fottutimutantichesirigenerano. Pearl sputa (con urla e rimproveri di sottofondo della madre) nel piatto di Eddie e Sam ogni volta che attirano troppo l'attenzione di Leonard o di Jody, dopo aver finito di mangiare si tira in piedi sulla sedia e racconta di aver sconfitto un drago mutante a scuola portando in salvo la maestra e i compagni, cavalcando il suo unicorno rosa e blu.

alla fine della battaglia-cena Jody ammucchia una manciata di pillole nel palmo di Pearl
- questa ti da il potere dell'invisibilità, questa serve per far innamorare Lenny di te
- già lo è
puntualizza Pearl storcendo il naso e ritraendo la mano, niente pillola. Jody ci riprova
- mi sono sbagliata sono una sbadata, questa ti fa venire una corazza di diamanti, questa invece rende la tua treccia una potentissima arma che si allunga e stritola i tuoi nemici.
Pearl dopo un'attenta analisi annuisce discretamente soddisfatta, mandando giù le medicine insieme al latte.

Quando arriva il momento: controllo compiti/rotture di cazzo Jody riesce a intrappolare Sam, con una carezza sulla testa rasata che la fa finire di nuovo seduta a tavola, e fa lo stesso con Eddie districando le dita tra i ricci ribelli soffiandogli il fumo dell'erba in faccia prima che Lenny possa strapparle la canna da mano per spegnerla nel posacenere.
- finiamo i problemi di matematica
Pearl si fa scivolare la treccia nera sulla spalla, sistema la corona con una finta aria indifferente, volteggiando sui talloni con la sua gonna a fiori.
- Lenny è il mio principe
- ieri era il tuo stalliere
- è salito di grado

Il principe è molto, molto, sbronzo, ha gli occhi stravolti dal whisky, fuma una sigaretta reggendosi la testa con una mano, forse sta pensando che deve vomitare, forse che ha ancora spazio per un'altra bottiglia, forse si è solo fissato a guardare il culo di Jody? Prima che gli venga in testa di alzarsi da tavola, Pearl gli si è già seduta sulle gambe, e gli ha piazzato la corona in testa. Jody apre quaderni come sentenze di morte davanti a Sammy e Eddie, poi si avvicina a Pearl le afferra le guance e le stampa in mezzo agli occhi un bacio rumoroso, appena prova a baciarsi anche Lenny sulla bocca, Pearl la scaccia, indignata e gelosa, relegandola al compito ingrato di controllare gli esercizi di matematica.

Sammy e Eddie si tirano gomitate e occhiate solidali. Ma a parlare è Sam con un sorriso sleale
- perchè non facciamo mai i compiti con zio Carter? Zio Carter tre per nove quanto fa?
Leonard non la ascolta nemmeno, si stringe al petto Pearl, aprendo una mano sul quaderno di Sam, fa una smorfia e attacca a parlare biascicando tra un bicchiere e un altro
- SAMMY, stammi a sentire, tu devi trattare bene le donne. Capisci, no?
- allora? tre per nove?
- vanno trattate come fottute principesse anche se tu sei una fottuta camionista.
Sam spalanca gli occhi vispi stringendo le labbra in modo confuso, intende una cosa per un'altra e mette le mani avanti
- non ho picchiato nessuno a scuola, zio Carter
- la gentilezza paga Sammy avrai tutte le donne ma fatti crescere i capelli.
Sam sbuffa con insofferenza e Jody le chiede scusa con uno sguardo mortificato.
- TI INSEGNO IO COME SI TRATTANO LE DONNE guarda Jo porcaputtana! Guarda gli OCCHIONI.

Sam si rintana a guardare il cellulare, staccando solo per un momento l'attenzione dallo schermo per osservare Jody che le sillaba senza voce "dagli ragione"
- sì zio Carter
- guarda quanti ANNI HA MENO DI ME
- sì zio Carter
- la gentilezza paga Sammy, dacci di gentilezza, arrivi a cinquant'anni che hai conosciuto ogni potta meritevole nella North Town.

Jody lancia un'occhiata truce a Leonard che nemmeno la sta guardando, con un fastidio che le si conficca dentro la testa come un chiodo - è il buon senso a suggerirle di tacere. Gli lascia continuare il discorso sbattendo lo straccio da cucina sulla tavola, offesa.
- e, tu, tuuuuu, Eddie, tuuuu - TU FAI TANTI SOLDI a volte ci vogliono i soldi con le donne
La mano di Leonard è più grande della faccia di Eddie e quando la vede spostarsi verso il suo di quaderno, raddrizza le spalle guardandosi intorno con aria sospetta. Anche lui pare confuso
- i soldi...sì signore---zio Carter. Signore.
- sai Eddie, con te ci vogliono soldi, un mucchio di soldi, fai soldi, sennò non ti cagano. E quando hai i soldi fanculo a come le tratti, hai le donne e basta, FAI SOLDI per favore.

- Vabbè facciamo niente compiti andate a letto
Si intromette Jody, ma appena Eddie fa per scansare la sedia, Leonard afferra Pearl per i fianchi, la fa scendere e si alza in piedi anche lui facendo vagare un bicchiere di liquore a destra e manca sotto il naso
- EDDIE le mutazioni sono come il pisello
Eddie si pietrifica sul posto e fa cadere la sedia cinque secondi dopo in preda al panico, non sa se ridere o defilarsi, forse deve rispondere?
- in camera tua è okay, tirarle fuori per strada è male
- Ma io non faccio niente Signore, guarisc---
- E' MALE TI DICO

Jody recupera per un braccio Sammy e Eddie trascinandoli fuori dalla cucina prima che il discorso possa degenerare, rimanendo accomodante fino all'ultimo.
- Sì abbiamo capito, dite a Lenny che avete capito, le mutazioni sono pericolose e bisogna stare attenti.
Il coro di disgraziati attacca un'altra volta, per far contento Lenny, Pearl se la portano via per mano tutti e due, uscendo di casa, per andare al piano di sotto.

- Signor Sindaco Leonard Carter CoglioneTestadiCazzo che si scopa tutte le femmine più bone della North, le faccio da scorta fino al letto.
Leonard sta ancora parlando con la porta chiusa quando Jody lo prende in giro, spegnendo il suo discorso da elezione presidenziale sulla fenice merda (perchè arriva sempre il momento della fenice merda) con una mano dentro i pantaloni per convincerlo a seguirla fino al letto, ben sapendo che come toccherà il materasso lo vedrà collassare in tempo record.

martedì 7 marzo 2017

Red Burn

E' una semplice scatola di cartone, all'interno c'è un boccale di birra pulito. Jody lo riconoscerà come uno dei boccali del Red Bunny.In allegato un biglietto

Quando siamo andati a ripulire ho trovato questo ancora intatto. Ho pensato potesse farti piacere averlo così l'ho salvato.
Anche le cose in apparenza più fragili possono resistere al caos.

Birdie

lunedì 27 febbraio 2017

words are not enough

- si è beccato l'aids, non sa manco lui quando come e perchè. Ha avuto paura che reagivi male ed è scappato.
- Uno si prende una merda di malattia e invece di curarsi, prende tutti i soldi e se li spende a Cuba, dalle mie parti questa non la chiamano paura. Poi invece di venire da me, ritorna strisciando da te, e tu sei così stronzo che gli pari pure il culo venendo fino a Philadelphia. Complimenti per l'onestà a tutti e due.
- cristo dai io non centro un cazzo, questo non è un agguato, gli ho chiesto io di starsi fermo e mandare me.
- visto che la strada la sai, fatti una bella retromarcia di cazzi tuoi, e ficcati nel culo le tue buone intenzioni.
- piantala.
- piantala cosa? Piantala cosa? Cosa cazzo vuoi? Che devo fare adesso stringerti la mano e darti due spicci per l'imbasciata?
- non deve sempre finire così Jo. Lo so che succede quando stai male.
- risparmiamoci la parte drammatica dove io sto male e tu mi consoli perchè vorrei solo spaccarti la testa. Doveva venire lui. Dieci anni gomito a gomito, dieci anni. Perchè non c'è mai, perchè quando si tratta di lui ci devono essere sempre scorciatoie?
- affrontarti non è una cosa facile.
- niente è facile a questo mondo, niente. Io ho bisogno di certezze non di pacche sulle spalle: ah cara Jo ti conosco, sono qui per te, parlo poco perchè mi sento in difetto ma sto qui per te, dai piangi sulla mia merdosa spalla. Non ho bisogno di questo.
- sei ingiusta, ti ho detto che a tua figlia ci penso io, che faccio tutto quello che vuoi, tutto-- tutto.
- Tutto cosa? Tutto un cazzo io ho bisogno di sapere se ha ancora intenzione farsi, di non curarsi. Sta attento? Con Pearl sta attento? Perchè cazzo è diventato una bomba e vicino a mia figlia un tossico malato, che lascia siringhe per casa non ce lo voglio. Ma che avete tutti in testa? Perchè partite sempre in quarta e poi quando è il momento di prendere posizione, iniziate a piantare scuse su scuse su scuse. Hai intenzione di aiutarmi o anche tu sei del partito: chiacchieriamo ma quando c'è da fare i fatti non sono presente? Visto che sei qui per tutto mi sai dare certezze?
- sto dalla tua parte Jo, sto dalla tua parte.
- le parole non bastano.

domenica 19 febbraio 2017

Scendi giù scendi giù bella, scendi giù. Dammi l'ultimo bacio che non tornerò più.

La spietatezza chiusa in quelle quattro mura è fatta di decisioni banali, di silenzi banali, di due persone ridotte in mille pezzi. L'unica scelta che hai dovuto affrontare, il più grande ostacolo della serata è stato chi dei due uccidere prima, chi tormentare. Fracasso prima Vincent Monica, o sua figlia? Cos'è che fa più male un padre gambizzato e legato che vede la sua bambina fatta a pezzi dall'ascia, o il contrario? Ma se lascio in vita la ragazzina dopo strilla. Ma perchè il padre non strilla? Imbavagliamoli, ho mal di testa.

Che colpa ne ha Vincent Monica se ha provato a salvare la sua famiglia? Non voleva davvero essere un traditore. Scappare per necessità è peccato? E' peccato rimanere schiacciati tra il Syndicate e i Russo e voler salvare la propria famiglia?

E' peccato dal lato più buio della città. E' peccato se davanti a te hai Jody Morrison che è poco meno di una bestia, che ti dice lo capisco, e poi ti fa gambizzare, legare, e spara a tua figlia a sangue freddo e la riduce in mille pezzi con la devozione di un sarto che scude l'orlo di una gonna e non si ferma mai. Mille volte lo devi sentire il suo della lama che fracassa le ossa, il suo della guerra tra famiglie criminali che ti hanno tolto tutto. Tutto. Mille volte prima di crepare e fare la stessa fine di tua figlia. Mille volte scusa per non essere stato capace di salvare niente, mille volte scusa che hai deciso di aprirti una pizzeria in quella merda, mille volte scusa per non aver pulito la bocca a tua figlia quando hai visto che il sangue la stava strozzando, mille volte scusa per esserti trovato davanti poco meno di una bestia.

Nella notte son venuto sotto casa e ho gridato forte "Amore mio ti chiedo scusa". Ma tu non m'hai aperto perché qualcosa è andato storto e ho capito che non valgono niente le scuse di un morto. Scendi giù bella, scendi giù scendi giù bella, scendi giù. Dammi l'ultimo bacio che non tornerò più
Scendi giù bella, scendi giù scendi giù bella, scendi giù. Dammi l'ultimo bacio che non tornerò più.




lunedì 13 febbraio 2017

It’s the end of the world as we know it

sta finendo il mondo e tu non hai voluto ascoltare ne il giorno, ne le voci. E' la fine del mondo e hai un volantino del  Bunny e pensi che tra due giorni è san valentino, o il compleanno di qualcuno con cui dovresti andare al lago, ma non la fine del mondo, e invece no, c'è Gunshot che si mette a ridere e ti dice che sei una stronza a pretendere che tutti fino all'ultimo secondo si mettano a lavorare. E allora capisci che hai il fuso orario sballato, che in testa hai tutte cose sbagliate, che tua figlia e suo padre e la sua bella famiglia sono lontani in europa, forse in asia, forse in africa, spariti. Ti sembra ieri che avevi una pancia così pesante che i polmoni ti scoppiavano e pure la vescica. Che quando hai partorito ti hanno dovuto inseguire due ore prima per un clistere, che al tuo "si sono rotte le acque" Lucien si è messo a ridere dicendo "ti sei pisciata addosso" e quando gli hai spiegato vaffanculo stronzo che non ti eri pisciata sotto è svenuto. E' svenuto e ti ha lasciato sola, insieme a Pearl che di uscire poprio non ne aveva voglia. Hai ventisette anni ed è la fine del mondo, e tua figlia non la vedi e se ci pensi ti sembra che dentro il petto c'hai i vermi che si sono già mangiati tutto, passi il tempo con i prigionieri, a parlare con Birken, a vedere i figli degli altri con Emma che è una delle poche persone al mondo che ancora non ti guarda come se fossi un'assassina squilibrata. La fine del mondo e Murphy ancora non ti ha detto perchè ha smesso di farsi. E tu perchè hai smesso? La fine del mondo e pensavi che almeno saresti finita abbracciata all'unica cosa buona della tua vita, e invence a ventisette anni stai ferma sotto casa come una stronza che non sente più le gambe, che non sa più se questa cosa buona è esistita veramente o no. Sai che devi combattere i Russo e Ghettos, che i nemici si fanno sempre di più, che non puoi scappare a farti una striscia. Ventisette anni. Respira.

sabato 11 febbraio 2017

I can sense a world of heartache, but I love the sound of your hair when it falls down from the pillow late at night

So your mouth tastes like sunshine baby, but your eyes are all cool buried in my arms
-
And the scent of your heartache baby and the taste of your blood run within me
And there are red flowers in your spit when you enter my mouth under the bed down on the floor
So take me under the floorboards, i would love to feel like wood
Take me back to the retards cause the world just make me sick

There are colors in the air when I fall to the ground
How we’d love to fall more often


si è lavata le mani con il sapone milioni di volte ma la puzza di sangue ce l'ha ancora dentro la gola, sotto le unghie. Si sente una vigliacca a provare sollievo nel pensare di essere fortunata a non essere nei panni di Arthur. La foto di Maximilian con un bambino biondo sulle spalle non se la leva più dalla testa, il corpo accasciato contro il muro, la giacca che le ha regalato, i soldi che le ha prestato, le costole rotte che le ha risparmiato al loro ultimo incontro. Non riesce ad aprire gli occhi, ma si sforza di allungare le mani tra i capelli di Leonard soffiando una risata felice (assurdamente felice, perchè il mondo è una merda di posto e deve benedire dio o la fortuna se può permettersi di averlo vicino vivo, lontano dalla fossa e dalla sand), se lo trascina sul petto per baciargli la fronte bollente sapendo di non potergli alleggerire la pena, di non avere niente da dargli se non la sua bocca le sue gambe e un cuore bombardato dall'odio feroce.

lunedì 6 febbraio 2017

Domande complicate.

- allora questa riproduzione cosa sarebbe?
- e cosa sarebbe, sarebbe questa cosa.
- questa cosa cosa?
- cosa cosa? Cosa. Niente. La riproduzione in pratica è quando due cose, una circolare, no una fessura, no niente fesurra scusa a mamma, niente fessura. Una cosa. Una cosa che si immette in un'altra cosa come due carreggiate: una ha diritto di precedenda e una no, e quella no viene invasa dalla cosa--dalla macchina. Tipo come l'autostrada?
- mamma?
- eh?
- cos'è una carreggiata?
- una carreggiata. Okay questa è facile la carreggiata: è una parte della strada dove corrono le macchine.
- ah.
- eh.
- e centra con la riproduzione?
- no, sì. Dipende, cioè no. E' una metafora.
- una che?
- cancella tutto principessa.
- ma mica sto scrivendo.
- è un modo di dire Pearl santo dio, sempre a fare la pignola.
- mà, me lo dici cos'è questa riproduzione che papà ha balbettato di api e fuori, poi di pentole, tu di macchine e autostrade. Io mica vi capisco se continuate così.
- sì hai ragione ranocchietta, vado dritta al punto senza inventarmi scuse
- dritta al punto, 'k.
- la riproduzione è... la riproduzione è ...
- lo stai rifacendo
- no no no, dammi tempo, quindi, parlando chiaro la riproduzione è una collisione di asteroidi che fanno nascere un asteroide bebè. La riproduzione è quando 1+1 stanno molto vicini, stesi sul letto e fanno un 2 senza precauzioni.
- hm?
- Basta tagliamo la testa al toro: per la riproduzione ci vogliono due persone, un maschio e una femmina non si può sbagliare. Il maschio dà una cosa alla femmina e la femmina lo cova per nove mesi. Tipo uovo di pasqua.
- vabbbè mà ciao, ci sentiamo domani, riattacco. Papà ti saluta.

giovedì 26 gennaio 2017

but you know, I would hate anything to happen to her

Agosto 2021,
New York

Il primo calcio esplode dritto nelle costole, non sa nemmeno come ci è finita a terra, apre gli occhi troppo pieni di lacrime per permetterle di mettere a fuoco Lucien che le sta addosso a dentri stetti, con il fiato corto e urla. Urla cose sconnesse: dov'è la droga, l'hai nascosta tu, tiri sempre la corda perchè ti piace vedermi stare male. Dov'è la droga non lo sa, si sforza disperatamente di ricordare l'ultima busta di coca che ha visto in casa. Sputa sangue e strozza sillabe impastate di stordimento e urgenza che non hanno nessun suono. Lucien ha una rabbia cieca, un vuoto allo stomaco che lo fa sudare, un prurito così forte che quasi vorrebbe strapparsi la pelle dalle ossa. Brucia, sta bruciando, trema, afferra Jody per i capelli e la sbatte contro le mattonelle del bagno fino a quando non la vede finire a terra. Fino a quando non smette di sentire quel fastidioso rantolio che gli schiaccia il petto. Non gli permette di respirare, nemmeno gli occhi di Jody gli permettono di respirare, non sopporta nemmeno quelli, non sopporta il dispiacere che le legge in faccia, la preoccupazione, e la devozione instacabile che le permette di rimanere al suo fianco anche quando i demoni gli strappano il cervello. Ha una paura fottuta di rimanere solo, di accorgersi che un giorno l'affetto instancabile è diventato disgusto. Non gli bastano tutti i baci del mondo, non gli bastano le sue gambe attorcigliate ai fianchi, le poesie bisbigliate all'alba. Non riesce a reggere la pressione della speranza ingenua di Jody che si riempie di lividi fino a non poterne più di respirare, pregando di avere in cambio un momento di pace. Di tregua. Per lui, per Pearl, per loro.

Il suo minuto di pace è il suono di un'abulanza che squarcia il buio in cui è affondata. La voce di uno sconosciuto che le chiede di aprire gli occhi, di tornare.
Torna indietro, non mi lasciare proprio stasera, torna indietro ovunque tu sia--cazzo torna indietro. 
Un minuto, un minuto ancora di silenzio, vi prego spegnete le urla di questa sirena.

Al suo risveglio Pearl le dorme accando e le tormenta tutti i tagli dichiarandole amore con l'irruenza impacciata e brusca di chi non sa contenere le emozioni né capirle, affogando da una risata a un pianto con la semplicità di una folata di vento. Il mondo si è improvvisamente rovesciato. Lucien se la bacia e le promette un motorino nuovo, le dice che la porterà al nuovo centro commerciale, le farà spendere tutti i soldi del mondo anche quelli che non hanno, monterà finalmente l'amaca nuova che hanno comprato, e ordinerà un materasso ad acqua, una piscina, riempirà i davanzali di fiori. Ogni bacio che le affonda sulle labbra spaccate, gli rende gli occhi più lucidi, la gola più stretta e il cuore più affaticato. Non riesce a strapparsi l'eco della paura che gli batte sotto le costole nemmeno quando Jody con molta fatica e un dolore lancinante, gli sorride e gli dice che vuole tornare a casa che senza di loro si sente morire. 


mercoledì 18 gennaio 2017

e ora che sei libera di scegliere, hai scelto cosa?


- presto quella speranza sarà di noi tutti, Jody. E se tu la rifiuterai, non sarai altro che una persona molto sola.

- mi sento già una persona molto sola. E' quello che ho scelto di essere.


Sarà che siamo
il conto alla rovescia del mondo,
il tiro di dadi
lasciati cadere
nella non-scelta,
sarà che quelli come noi
estinguono prima di estinguersi.
Sarà che il nostro destino è distruzione.
Ecco cosa sarà.

lunedì 16 gennaio 2017

another gram.

Sei avvoltoi fumano erba e cocaina, c'è chi se la spara in vena la cocaina perchè il tempo da quelle parti è tutto uguale, e qualcuno ha bisogno di accelerare per uscirne vivo. Sei avvoltoi seduti su una panchina giù alla North, a seguire le impennate con la motocross rossa fiammante, di un ragazzino poco più che tredicenne.
Parlano uno addosso all'altro, ridono, si tirano schiaffi e gomitate.
- ora cade
- gli si apre la testa sull'asfalto
- resta senza palle
- come fa a rimanere senza palle, cazzodici?
 - se non cade gli sparo io, che mi ha rotto tre quarti di cazzo con questa marmitta
- è solo un ragazzino lasciatelo in pace, io alla sua età ho scippato un tizio con la bici.
- e poi com'è finita?
- ma sopratutto che centra con la testa e le palle?
- mi ha ripreso con la macchina e mi ha investito.

Lo sfigato della comitiva -quello investito per uno scippo- è un cecchino del Syndicate smilzo smilzo, capelli rasati che a casa sua si prendono sempre tutti le pulci, e una psoriasi che non gli da tregua. Gli amici lo hanno rinominato "Scabbia". Jody è stesa su un motorino accanto alla panchina, è come se non fosse nemmeno presente, rigira tra le dita una siringa usata, con gli occhi persi tra le stelle lontane e l'ago sottile. Pensa a come deve essere sentire lo schianto nel cuore e il respiro fermarsi, se il perdono debba squagliarlo in un cucchiaio e iniettarselo in vena per far ripartire gli ingranaggi che le soffocano il cuore. 

- principessa culosecco?
Jody sbatte gli occhi e si ritrova Scabbia al suo fianco che le allunga una mano vicino al viso, aspetta di avere il permesso prima di scivolare con le dita scorticate dall'infiammazione e dal prurito tra i suoi capelli. Non risponde. E' lui a farsi più coraggio e a insistere.
- te l'ho già detto, ma te lo ripeterò ancora: qualsiasi merda ti passi per la testa non farla. Se le cose vanno male finisci in una colata di cemento. Un cedimento solo, basta uno per far venire i dubbi a tutti. Hai mille occhi addosso, una pistola alla tempia. Non ti serve anche una siringa. Un capo branco non piega la testa alla prima difficoltà.
- ancora credete a questa puttanata del capo branco.
- lo sai che intendo, anche noi abbiamo delle leggi.
- no sai niente, stai parlando a ruota di cazzo.
- ruota libera si dice
- ruota di cazzo andrà più che bene, lo ha deciso ora il capo branco.
- sono in tanti a volere il tuo posto culosecco. Fa attenzione.



"Zucchero ti osserveremo da vicino. O diventerai Head o sarà un'altra testa a rotolare. E sarebbe un peccato. Buona fortuna per questa sera."

mercoledì 11 gennaio 2017

overdose asshole ( I swear it's not too late )

Sfila gli stivali e corre a baciarsi Leonard con un sorriso perso, un rossetto consumato, l'anima intossicata, e gli occhi che combattono contro il sonno. Tutto il corpo combatte contro il sonno. Gli inchioda davanti. Lo capisce subito. Quasi subito.

Gli tira tre schiaffi in faccia prima di sentire il nodo in gola serrarsi a tenaglia. Non può essere, c'è il mare, ci sono le infradito da frocio, un laboratorio, c'è il posto sperduto dove se lo deve trascinare appena avrà abbastanza soldi e lasciapassare. Non può essere. Il quarto schiaffo fa schizzare la faccia di Leonard di lato in modo così innaturale che le si gela il sangue. Non risponde, non parla, nemmeno si muove. Lei parla invece: gli dice di non fare lo stronzo -primo pugno, che è uno scherzo di merda -secondo pugno. Lo minaccia e poi lo implora, lo scongiura e lo offende. Ottiene in cambio uno spicchio di sole, e ancora silenzio. La casa non era così fredda quando è entrata. Si inginocchia per raccogliere la siringa, la meth rimasta, l'accendino, il cucchiaio. Deve portarlo in clinica di corsa, ma non riesce a rimettersi dritta. Nel pieno del panico (il panico la fa diventare docile e molle) si accende una sigaretta e gli cerca i battiti del cuore per inerzia. Conta gli indizi, un'equazione matematica. Conta le priorità. Quali sono adesso queste priorità?

Far crepare Leonard Carter è una priorità? No, ma vorrebbe arrendersi all'agitazione senza combattere, non vuole perdere e non vuole combattere, semplice. Non arriverà mai in tempo e allora perché muoversi? Perchè correre, si è tolta anche le scarpe. E' tardi. E' sempre tutto troppo tardi, tempismo di merda. Fine della corsa. Può addormentarsi nel letto, con le lenzuola pulite e poi gridare a tutti che è stato un incidente. E se Sierra non ci crede e la ammazza? Una che cacciava mutanti potrebbe aver ammazzato Brain. Ma il movente? Ha qualche possibilità di essere incolpata? La lotta con la paranoia la distrae, funziona. Il colorito di Leonard fa sempre più schifo, e le sue spalle sembrano inchiodate nel legno. Ha quasi finito la sigaretta ed è ancora rannichiata. Scuote un braccio di Leonard nell'orrenda stupida speranza di vedergli riaprire gli occhi. Forse è solo troppo stanco, dovrebbe lasciarlo dormire, se lo merita. Lavora sempre troppo. 

A costringerla a tirarsi in piedi è il conato di vomito che le strozza la gola. Quattro minuti di niente. E' peccato mortale fare finta di niente? Forse è solo troppo stanco, dovrebbe lasciarlo dormire, se lo merita.

Ci sono scelte che nemmeno lei potrebbe mai perdonarsi, e anche se ha la netta e inspiegabile sensazione che salvarlo o lasciarlo marcire addormentato non cambierà le cose, decide ugualmente di raccogliere due stracci e trascinarselo per strada.

se sopravvive e gliela fai passare liscia, la stronza sei tu.