lunedì 27 febbraio 2017

words are not enough

- si è beccato l'aids, non sa manco lui quando come e perchè. Ha avuto paura che reagivi male ed è scappato.
- Uno si prende una merda di malattia e invece di curarsi, prende tutti i soldi e se li spende a Cuba, dalle mie parti questa non la chiamano paura. Poi invece di venire da me, ritorna strisciando da te, e tu sei così stronzo che gli pari pure il culo venendo fino a Philadelphia. Complimenti per l'onestà a tutti e due.
- cristo dai io non centro un cazzo, questo non è un agguato, gli ho chiesto io di starsi fermo e mandare me.
- visto che la strada la sai, fatti una bella retromarcia di cazzi tuoi, e ficcati nel culo le tue buone intenzioni.
- piantala.
- piantala cosa? Piantala cosa? Cosa cazzo vuoi? Che devo fare adesso stringerti la mano e darti due spicci per l'imbasciata?
- non deve sempre finire così Jo. Lo so che succede quando stai male.
- risparmiamoci la parte drammatica dove io sto male e tu mi consoli perchè vorrei solo spaccarti la testa. Doveva venire lui. Dieci anni gomito a gomito, dieci anni. Perchè non c'è mai, perchè quando si tratta di lui ci devono essere sempre scorciatoie?
- affrontarti non è una cosa facile.
- niente è facile a questo mondo, niente. Io ho bisogno di certezze non di pacche sulle spalle: ah cara Jo ti conosco, sono qui per te, parlo poco perchè mi sento in difetto ma sto qui per te, dai piangi sulla mia merdosa spalla. Non ho bisogno di questo.
- sei ingiusta, ti ho detto che a tua figlia ci penso io, che faccio tutto quello che vuoi, tutto-- tutto.
- Tutto cosa? Tutto un cazzo io ho bisogno di sapere se ha ancora intenzione farsi, di non curarsi. Sta attento? Con Pearl sta attento? Perchè cazzo è diventato una bomba e vicino a mia figlia un tossico malato, che lascia siringhe per casa non ce lo voglio. Ma che avete tutti in testa? Perchè partite sempre in quarta e poi quando è il momento di prendere posizione, iniziate a piantare scuse su scuse su scuse. Hai intenzione di aiutarmi o anche tu sei del partito: chiacchieriamo ma quando c'è da fare i fatti non sono presente? Visto che sei qui per tutto mi sai dare certezze?
- sto dalla tua parte Jo, sto dalla tua parte.
- le parole non bastano.

domenica 19 febbraio 2017

Scendi giù scendi giù bella, scendi giù. Dammi l'ultimo bacio che non tornerò più.

La spietatezza chiusa in quelle quattro mura è fatta di decisioni banali, di silenzi banali, di due persone ridotte in mille pezzi. L'unica scelta che hai dovuto affrontare, il più grande ostacolo della serata è stato chi dei due uccidere prima, chi tormentare. Fracasso prima Vincent Monica, o sua figlia? Cos'è che fa più male un padre gambizzato e legato che vede la sua bambina fatta a pezzi dall'ascia, o il contrario? Ma se lascio in vita la ragazzina dopo strilla. Ma perchè il padre non strilla? Imbavagliamoli, ho mal di testa.

Che colpa ne ha Vincent Monica se ha provato a salvare la sua famiglia? Non voleva davvero essere un traditore. Scappare per necessità è peccato? E' peccato rimanere schiacciati tra il Syndicate e i Russo e voler salvare la propria famiglia?

E' peccato dal lato più buio della città. E' peccato se davanti a te hai Jody Morrison che è poco meno di una bestia, che ti dice lo capisco, e poi ti fa gambizzare, legare, e spara a tua figlia a sangue freddo e la riduce in mille pezzi con la devozione di un sarto che scude l'orlo di una gonna e non si ferma mai. Mille volte lo devi sentire il suo della lama che fracassa le ossa, il suo della guerra tra famiglie criminali che ti hanno tolto tutto. Tutto. Mille volte prima di crepare e fare la stessa fine di tua figlia. Mille volte scusa per non essere stato capace di salvare niente, mille volte scusa che hai deciso di aprirti una pizzeria in quella merda, mille volte scusa per non aver pulito la bocca a tua figlia quando hai visto che il sangue la stava strozzando, mille volte scusa per esserti trovato davanti poco meno di una bestia.

Nella notte son venuto sotto casa e ho gridato forte "Amore mio ti chiedo scusa". Ma tu non m'hai aperto perché qualcosa è andato storto e ho capito che non valgono niente le scuse di un morto. Scendi giù bella, scendi giù scendi giù bella, scendi giù. Dammi l'ultimo bacio che non tornerò più
Scendi giù bella, scendi giù scendi giù bella, scendi giù. Dammi l'ultimo bacio che non tornerò più.




lunedì 13 febbraio 2017

It’s the end of the world as we know it

sta finendo il mondo e tu non hai voluto ascoltare ne il giorno, ne le voci. E' la fine del mondo e hai un volantino del  Bunny e pensi che tra due giorni è san valentino, o il compleanno di qualcuno con cui dovresti andare al lago, ma non la fine del mondo, e invece no, c'è Gunshot che si mette a ridere e ti dice che sei una stronza a pretendere che tutti fino all'ultimo secondo si mettano a lavorare. E allora capisci che hai il fuso orario sballato, che in testa hai tutte cose sbagliate, che tua figlia e suo padre e la sua bella famiglia sono lontani in europa, forse in asia, forse in africa, spariti. Ti sembra ieri che avevi una pancia così pesante che i polmoni ti scoppiavano e pure la vescica. Che quando hai partorito ti hanno dovuto inseguire due ore prima per un clistere, che al tuo "si sono rotte le acque" Lucien si è messo a ridere dicendo "ti sei pisciata addosso" e quando gli hai spiegato vaffanculo stronzo che non ti eri pisciata sotto è svenuto. E' svenuto e ti ha lasciato sola, insieme a Pearl che di uscire poprio non ne aveva voglia. Hai ventisette anni ed è la fine del mondo, e tua figlia non la vedi e se ci pensi ti sembra che dentro il petto c'hai i vermi che si sono già mangiati tutto, passi il tempo con i prigionieri, a parlare con Birken, a vedere i figli degli altri con Emma che è una delle poche persone al mondo che ancora non ti guarda come se fossi un'assassina squilibrata. La fine del mondo e Murphy ancora non ti ha detto perchè ha smesso di farsi. E tu perchè hai smesso? La fine del mondo e pensavi che almeno saresti finita abbracciata all'unica cosa buona della tua vita, e invence a ventisette anni stai ferma sotto casa come una stronza che non sente più le gambe, che non sa più se questa cosa buona è esistita veramente o no. Sai che devi combattere i Russo e Ghettos, che i nemici si fanno sempre di più, che non puoi scappare a farti una striscia. Ventisette anni. Respira.

sabato 11 febbraio 2017

I can sense a world of heartache, but I love the sound of your hair when it falls down from the pillow late at night

So your mouth tastes like sunshine baby, but your eyes are all cool buried in my arms
-
And the scent of your heartache baby and the taste of your blood run within me
And there are red flowers in your spit when you enter my mouth under the bed down on the floor
So take me under the floorboards, i would love to feel like wood
Take me back to the retards cause the world just make me sick

There are colors in the air when I fall to the ground
How we’d love to fall more often


si è lavata le mani con il sapone milioni di volte ma la puzza di sangue ce l'ha ancora dentro la gola, sotto le unghie. Si sente una vigliacca a provare sollievo nel pensare di essere fortunata a non essere nei panni di Arthur. La foto di Maximilian con un bambino biondo sulle spalle non se la leva più dalla testa, il corpo accasciato contro il muro, la giacca che le ha regalato, i soldi che le ha prestato, le costole rotte che le ha risparmiato al loro ultimo incontro. Non riesce ad aprire gli occhi, ma si sforza di allungare le mani tra i capelli di Leonard soffiando una risata felice (assurdamente felice, perchè il mondo è una merda di posto e deve benedire dio o la fortuna se può permettersi di averlo vicino vivo, lontano dalla fossa e dalla sand), se lo trascina sul petto per baciargli la fronte bollente sapendo di non potergli alleggerire la pena, di non avere niente da dargli se non la sua bocca le sue gambe e un cuore bombardato dall'odio feroce.

lunedì 6 febbraio 2017

Domande complicate.

- allora questa riproduzione cosa sarebbe?
- e cosa sarebbe, sarebbe questa cosa.
- questa cosa cosa?
- cosa cosa? Cosa. Niente. La riproduzione in pratica è quando due cose, una circolare, no una fessura, no niente fesurra scusa a mamma, niente fessura. Una cosa. Una cosa che si immette in un'altra cosa come due carreggiate: una ha diritto di precedenda e una no, e quella no viene invasa dalla cosa--dalla macchina. Tipo come l'autostrada?
- mamma?
- eh?
- cos'è una carreggiata?
- una carreggiata. Okay questa è facile la carreggiata: è una parte della strada dove corrono le macchine.
- ah.
- eh.
- e centra con la riproduzione?
- no, sì. Dipende, cioè no. E' una metafora.
- una che?
- cancella tutto principessa.
- ma mica sto scrivendo.
- è un modo di dire Pearl santo dio, sempre a fare la pignola.
- mà, me lo dici cos'è questa riproduzione che papà ha balbettato di api e fuori, poi di pentole, tu di macchine e autostrade. Io mica vi capisco se continuate così.
- sì hai ragione ranocchietta, vado dritta al punto senza inventarmi scuse
- dritta al punto, 'k.
- la riproduzione è... la riproduzione è ...
- lo stai rifacendo
- no no no, dammi tempo, quindi, parlando chiaro la riproduzione è una collisione di asteroidi che fanno nascere un asteroide bebè. La riproduzione è quando 1+1 stanno molto vicini, stesi sul letto e fanno un 2 senza precauzioni.
- hm?
- Basta tagliamo la testa al toro: per la riproduzione ci vogliono due persone, un maschio e una femmina non si può sbagliare. Il maschio dà una cosa alla femmina e la femmina lo cova per nove mesi. Tipo uovo di pasqua.
- vabbbè mà ciao, ci sentiamo domani, riattacco. Papà ti saluta.